Nei suoi lunghi anni alla testa della Villa Medici (dall’85 al 1994) è stato protagonista dell’apertura di questo spazio incantevole, che (se prima era chiuso su sé stesso e riservato alla ventina di privilegiati “pensionnaires”), grazie a lui è diventato uno dei motori dell’azione culturale della Capitale d’Italia.
Oltre a Eurovisioni , Drot infatti è stato anche artefice del lancio di Roma Europa, manifestazione dedicate alle arti della performance, giunta ormai alla sua trentesima edizione, nonché di numerose mostre di grande impatto.
Del suo lavoro nella tv pubblica, Drot amava dire che aveva costruito in quel periodo gli archivi del futuro, convinto com’era che la memoria fatta di carta e di oggetti, sarà vieppiù sostituita da quella audiovisiva ed è in questa prospettiva che si sono poste diverse delle edizioni di Eurovisioni dedicate agli archivi, ai documentari culturali e di creazione, tutte iniziative svolte in collaborazione con la SCAM, la società degli autori francese di cui Jean Marie Drot è stato fino all’ultimo presidente ed uno dei principali animatori, fino all’omaggio dedicatogli, in sua presenza il 17 settembre scorso, giusto una settimana prima della sua morte.
Anche Eurovisioni XXIX , con l’aiuto della SCAM e dei suoi amici, dedicherà un omaggio alla memoria di Jean-Marie Drot nel corso delle sue giornate internazionali il 19 e 20 novembre a Villa Medici.
INTERVISTA (INA)